I Più Bei Percorsi Mountain Bike Lago Di Garda

Il Lago di Garda coinvolge praticamente tre regioni splendide come la Lombardia, il Veneto e il Trentino.

Se nella parte bassa del lago il paesaggio è pianeggiante e quasi di tipo marino grazie ad uno spiccato turismo, nella parte nord le zone sono più montuose e meno battute dalla massa.

Questo fa sì che ci possano essere dei percorsi interessanti da vivere in mountain bike, in totale relax oppure spingendo sui pedali e reggendosi al manubrio come un vero biker.

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I percorsi della zona sono molto belli e stimolano anche passaggi molto tecnici grazie ai quali gli appassionati potranno divertirsi, mentre gli agonisti troveranno modo di sviluppare un allenamento completo, vario e piacevole.

Vista la zona e il territorio, difficilmente si trovano percorsi da mountain bike pianeggianti.

La salita la fa da padrona, come pure la discesa.

E’ proprio questa che diverte e dona quella scarica di adrenalina, ma è anche la parte che più di altre richiede attenzione poiché le insidie sono spesso celate nel fondo sterrato, tra arbusti e radici di alberi.

Ciò non significa che gli itinerari che suggeriamo siano ad utilizzo esclusivo dei più esperti biker.

Al contrario, sono percorsi che tutti gli appassionati di sterrato potrebbero vivere e fare propri, con un mezzo in ordine nei pneumatici e nel sistema frenante.



1) Corna Di Salò

Sulla sponda Lombarda, da Salò si sale a San Bartolomeo sulla vetta di un monte che apre la vista su lago e su buona parte del territorio circostante.

Il percorso è breve (circa 13 Km) con un dislivello tra 500 e 600 metri, e chi non è particolarmente allenato lo percorre nell’arco di un paio d’ore tra salita e discesa, in quanto non è estremo e non richiama spiccate conoscenze tecniche, anche se vi sono tratti in discesa che sono da affrontate con attenzione, prevalentemente con MTB all mountain o anche enduro.

La progressione della salita è sostante fino al Km 6,5, per poi ritornare giù nell’arco di 3 km circa e chiudere con l’ultimo tratto pianeggiante.

La prima parte del percorso è su strada asfaltata e si parte da Salò percorrendo un piccolo tratto di Strada Gardesana fino ad incontrare le indicazioni per San Bartolomeo.

Dopo circa 4 Km si incontra una chiesetta e poi si entra nello sterrato.

Il sentiero si fa ripido e tortuoso fino ad arrivare ad un prato in vetta al monte.

Per scendere ci sono diverse possibilità.

Quella più semplice è la via chiamata Corna Flow che presenta ben otto possibili bivi e deviazioni.

Se sbagli nessun problema: al massimo allunghi il percorso ma arriverai sempre e comunque a Salò.

Per non sbagliare, sappi che dopo una prima parte di discesa arriverai alla croce, ovvero un luogo panoramico molto bello.

La discesa è composta da alcuni single track interessanti dove tecnica, velocità e guidabilità di mescolano in maniera omogenea per donarti pieno divertimento.

Questo itinerario è di media difficoltà e non delude le attese.


2) Riva del Garda, Lago di Ledro, Ponale – Bocca dei Fortini

Percorso di media difficoltà ma adatto a tutti gli appassionati e amatori, che si snoda in 34 Km più o meno equamente distribuiti tra salita e discesa.

Dopo qualche Km di pianura si inizia a salire progressivamente per almeno 16 Km per poi ridurre il dislivello nei successivi 15 Km, finendo in pianura.

Quello che viene detto sentiero del Ponale è davvero unico e fantastico per i panorami che questo itinerario offre, a strapiombo sul lago in alcune sue parti che sono comunque condivise con tratti percorribile anche da persone a piedi.

In pratica il tratto ripercorre una antica strada, ora in disuso e adibita a pista ciclo pedonale (almeno in parte) che portava a Riva del Garda dal Lago di Ledro.

In seguito ad una recente riqualificazione oggi si ha un tratto percorribile in mountain bike davvero di grande impatto.

La salita è spesso sterrata e si scorge un panorama unico nel suo genere e ricco di fascino.

Porta una luce perché ci sono alcune brevissime gallerie scavate nella roccia che sono certamente affascinanti da percorrere, ma abbastanza buie.

Da Riva del Garda si segue il Ponale verso il Lago di Ledro, tutta in salita, per poi salire nuovamente in maniera più decisa verso la Bocca dei Fortini e al Passo della Rocchetta a oltre 1100 metri, per poi discendere a Pregasina dal sentiero 422 e dirigersi, infine, nuovamente al punto di partenza ripercorrendo a ritroso solo un tratto di strada già battuta all’andata.

Il tratto in discesa dal Passo della Rocchetta è piuttosto tecnico con dei tratti in cui vi è qualche radice: quindi attenzione e padronanza del proprio mezzo.

Vi è una variante interessante a questo giro che ha lo scopo di allungarlo di molto sebbene vi si aggiunga un tratto pianeggiante.

C’è la possibilità, infatti, di costeggiare il lago arrivando a Riva del Garda partendo da Malcesine.

Con questa aggiunta il percorso diventa di 77 km.


3) Monte Zugna

Un percorso di media difficoltà adatto a chi ha una bicicletta MTB all mountain ed è in grado di percorrere 28 Km con entusiasmo.

La partenza è nella parte est del Garda nei pressi di Lavini di Marco in zona Rovereto.

Qui c’è uno sterrato che porta in salita verso la strada degli Artiglieri, la quale si interseca poi con la strada forestale che va imboccata fino a “Vallarsa” dove si trova un tratto difficile che richiede energia anche perché il fondo è in cemento.

Proseguendo poi su asfalto si affronta una salita lunga ma fattibile, non particolarmente impegnativa e piacevole, che porta fino ad una malga locale a circa un migliaio di metri di altezza.

Salendo si notano resti di guerra, come le trincee o delle grotte che utilizzavano i soldati per proteggersi.

La discesa è impegnativa e richiede abilità nel single track ed è bene proteggersi perché l’aria fredda potrebbe dare fastidio, soprattutto se ti sei fermato a mangiare al rifugio in cime al monte Zugna.

Nei pressi del rifugio è necessario prestare attenzione a riprendere il giusto sentiero che riconduce a Marco, caratterizzato da parti sterrate che si mescolano a tratti asfaltati, oltre ad alcuni piacevoli tornanti da percorrere con attenzione ma con altrettanto piacere.

Ci sono dei tratti che richiedono impegno e concentrazione soprattutto ai meno esperti poiché il fondo potrebbe nascondere qualche insidia e far perdere di aderenza.

Questo itinerario è bello, appassionante, ma suggerisce di dare uno sguardo alla bicicletta, alle gomme e ai freni: tutto deve essere in ordine.

Chi ha la possibilità di scegliere un giorno della settimana per affrontare il percorso è più fortunato perché incontrerà meno traffico e avrà più libertà e calma.


4) Malcesine: dal Monte Baldo al Monte Altissimo

Questo è uno dei percorsi più belli e appassionanti dell’intero Lago di Garda.

La premessa è che sono 27 Km difficili, consigliati ad esperti con bici all mountain o enduro.

Prima si sale e poi si scende per 1000 metri di dislivello che portano dritti verso il Lago di Garda, per la precisione a Malcesine, nella parte veneta.

Il percorso è interamente sterrato e alterna tratti di terra battuta ad altri di ghiaia, fino a single track impegnativi e scivolosi.

C’è un’altra caratteristica di questo itinerario che non è molto usuale: la partenza.

Si parte dai 1760 metri di altitudine di Tratto Spino nei pressi della stazione della funivia, per poi arrivare agli oltre 2.000 metri del Monte Altissimo.

Il dislivello complessivo in salita è di 700 metri, quasi un terzo di quello in discesa.

La funivia è il mezzo di trasporto necessario per arrivare al punto di arrivo dal quale poi partire.

Una volta raggiunto il Monte Altissimo si scende verso il Monte Varagna toccando la “Sella Sud” e successivamente la “Sella Nord” per poi dirigersi, con alcuni ottimi cambi di direzione e tornanti, sulla via che conduce a Malcesine, passando prima da Navene.

Possibile una variante per chi ama il downhill in bicicletta e ha un mezzo idoneo: sul Monte Altissimo è individuabile il sentiero numero 601, difficile, impegnativo e soprattutto adrenalinico.

La discesa è tutta d’un fiato ed è necessario a volta anticipare la condizione di pericolo, comprenderla, interiorizzarla e poi prendere la bici a mano per qualche piccolo tratto.

I freni saranno molto sollecitati ma pure la forcella ammortizzata, mentre i muscoli di braccia e gambe subiranno una grande strizzata che lasciamo ai più esperti.

Dal Monte Altissimo la discesa termina a “Doss Casina“.

Bisogna avere una bicicletta con un’ammortizzazione di almeno 140 mm.

Da questo punto di arrivo è quasi naturale proseguire per “Val del Diaol” (Valle del Diavolo) e solo il nome aiuta a comprendere come sia complicato pure questo sentiero, anche se potrebbe essere definito lievemente più semplice del primo, sebbene richieda grande preparazione tecnica.


5) Bardolino – La Rocca

Un giro in mountain bike tranquillo e senza la richiesta di competenze e attitudini tecniche.

In realtà questo percorso di una dozzina di chilometri potrebbe essere parte di un altro percorso molto più lungo e impegnativo, ma per ora suggeriamo il tratto Bardolino – La Rocca, ideale per trascorrere 3 ore in bicicletta, magari in famiglia e in tranquillità.

Praticamente la metà del percorso si sviluppa su strada asfaltata mentre l’altra metà su sterrato, tra strade comunque segnate, prati e boschi.

Il paesaggio è rilassante in quanto attraversa i vigneti locali.

Le indicazioni sono chiare ed è difficile uscire dal tragitto programmato.

La meta di arrivo è La Rocca, un punto non certo alto (il dislivello non arriva a 300 metri).

Soltanto per una parte in discesa si richiede una conoscenza minima della tecnica MTB o comunque un pochino più di attenzione: nello specifico c’è un sentiero in zona dell’Eremo che si presenta con un fondo accidentato e lo stesso lo si ha in prossimità della località Mure, dove una pendenza lievemente più incisiva e qualche sasso possono creare un attimo di panico. Un po’ di attenzione e tutto passa.

La partenza è da Bardolino nei pressi del punto informazioni.

Una volta trovata l’indicazione per “Eremo Camaldolesi” si imbocca la via, confermata anche dalle indicazioni in direzione “La Rocca”.

Tra tratti sterrati e piacevoli sentieri si arriva alla cosiddetta “Casa Maria”.

Poco dopo ci si ritrova a pedalare in mezzo ai vigneti per poi entrare in un tratto costeggiato da cipressi, molto bello e scenografico.

Qui la salita che porta all’Eremo e poi alla Rocca è lieve e non desta particolare preoccupazione.

Attenzione alla discesa per fare ritorno a Bardolino.

Potrebbero esserci un paio di punti che a seconda delle condizioni momentanee del terreno sarebbe consigliabile scendere dalla bicicletta e portarla a mano per evitare di pedalare su un terreno sassoso smosso e privo di aderenza.

Dopo essere giunti alla Rocca è possibile seguire anche la direzione Incaffi e poi del Monte Moscal, per poter così raggiungere un altro punto panoramico sul Lago di Garda.


6) Limone – Riva del Garda passando per il Passo Tremalzo

Un percorso non semplice ma piacevole, dedicato a esperti e appassionati MTB allenati e capaci.

Una percorrenza di 62 km con un dislivello complessivo di oltre 2200 metri, arrivando anche a toccare, in altitudine, la quota di 1830 metri.

C’è solo un punto in cui per non rischiare è meglio portare la mountain bike a mano, per il resto il tracciato è tutto pedalabile.

Da Limone si può salire in direzione “Vesio” attraverso la strada ben asfaltata anche se ci sono alcuni passaggi in cui la salita appare veramente difficile e presenta pendenze molto dure.

Qui sono richiesti fiato e gamba.

La fatica viene poi ripagata da un tratto in discesa che conduce fino ad un piacevole piccolo laghetto, da cui si inizia nuovamente a salire verso Tremalzo.

La salita complessivamente è di poco meno di 15 chilometri.

Mentre si sale è possibile fare una breve sosta per ammirare una cascata e per riprendere un po’ di fiato.

La salita riprende poi con un dislivelli abbastanza lieve e porta fino alla cima del Tremalzo a 1830 metri di altitudine.

Da qui in poi si sviluppa una piacevole discesa che però deve essere percorsa con attenzione: il fondo è molto buono e di grande aderenza, ma il problema è rappresentato dai ciclisti che stanno salendo da quel versante.

Una variante interessante è rappresentata dal promontorio panoramico che si trova dopo la “Bocca Larici”.

La discesa, in seguito, riprende verso Riva del Garda, seguendo anche le indicazioni per il paese.

Per tornare a Limone consigliamo di evitare l’uso della bici perchè la strada lacuale è molto trafficata e dopo aver pedalato per oltre 60 Km non sappiamo quanta voglia avrai di pedalare ancora.

Piccolo suggerimento: da Riva del Garda puoi prendere il battello, caricare la tua mountain bike e sbarcare a Limone.

Un ottimo modo per riposarti dalla fatiche del percorso e per ammirare un paesaggio unico nel suo genere, piacevole e capace di mettere rilassatezza.

Portati comunque uno zainetto con dentro degli indumenti per coprirti: sia in discesa che sul battello troverai aria che potrebbe crearti fastidio.

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