Come Orientarsi in Montagna : Guida per Principianti

L’orientamento in montagna è fondamentale, in ogni situazione, in ogni luogo, in ogni condizione climatica.

Che tu stia vivendo un’esperienza agonistica, un hobby, un’escursione di gruppo, avere un buon senso dell’orientamento è importantissimo non solo per non perdersi, ma per dare certezze a chi è con te.

Il piacere di una passeggiata lo si coglie se si ha la percezione di dove si sta andando e non certo in situazioni di panico.

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Perdersi o avere la sensazione di essersi persi, genera uno stato d’animo di panico che non fa bene ad alcuno, creando tensioni e disagi a tutti.

Anche per questo mantenere il senso dell’orientamento consente di essere più calmi, di affrontare il percorso con maggiore consapevolezza e concentrazione, ma soprattutto di evitare scenari di pericolo godendosi lo spettacolo che solo la montagna sa regalare.

Ecco alcuni consigli su come orientarsi in montagna.



Strumenti Gps

gps per il trekking

Gli strumenti gps aiutano sicuramente l’orientamento e favoriscono la predisposizione a ritrovare il sentiero perduto.

Ci sono attimi o luoghi in cui, però, il gps perde il segnale, soprattutto se si attraversano boschi formati da alberi alti e fitti, oppure se si è in altura, anche a contatto con il cielo, ma senza ripetitori nelle vicinanze (ad esempio questa situazione è abbastanza frequente in alcune zone dolomitiche).

Se hai uno smartphone puoi attivare la funzione gps nella speranza che almeno per un attimo possa tornare la copertura e indicarti almeno la posizione in cui ti trovi.

Spesso il segnale non è costante e questa situazione non è sufficiente per consentire il funzionamento continuo del dispositivo, ma basta comunque a identificare il luogo in cui ti trovi.

Da qui dovresti poi riuscire a risalire alle coordinate gps (i dispositivi appositi hanno questa funzione, ma anche moltissimi telefonini consentono tale indicazione).

Una volta che hai le coordinate potresti provare a lanciare un soccorso tramite un sms o una telefonata di emergenza, segnalando la tua posizione (gli smartphone moderni, anche se non provvisti di copertura segnale di rete, permettono la chiamata di emergenza).

Questo, ovviamente, nei casi più estremi.

Se attivi un’app dedicata al trekking o alle escursioni, oppure se ti avvali di uno strumento gps vero e proprio, hai la possibilità di visualizzare il percorso effettuato fino ad un preciso istante.

In questo caso hai modo di ripercorrerlo al contrario e questo è possibile farlo anche senza la copertura di rete.

Anche da un semplice smartphone, potrai ingrandire la mappa tracciata dall’applicazione e seguire il cammino a ritroso.

Logicamente questo vale a patto di avere attivato l’applicazione fin dalla partenza in modo che rimanga traccia dei tuoi spostamenti.

Il nostro consiglio è di farlo sempre, partendo con il telefonino ben carico di batteria e con una power bank di riserva nello zaino.


Cartina Geografica

cartina con bussola

Prima di qualsiasi escursione devi disporre di una cartina della zona interessata, con l’indicazione dei sentieri.

Spesso gli enti turistici del luogo l’hanno a disposizione e potrai trovarla anche in diverse postazioni in prossimità del punti di partenza (ad esempio stazione di funivia, negozio di attrezzature sportive di paese, edicole, ).

Più è dettagliata e meglio è.

Sei in un luogo che non conosci o del quale hai una conoscenza limitata: disporre di un supporto cartaceo è cosa basilare per migliorare l’orientamento in montagna.

Le cartine, se ben realizzate, hanno dei riferimenti ben indicati, come rifugi, punti panoramici, stazioni di funivie.

Sono fondamentali per avere dei riferimenti.

In caso di smarrimento, prova a raggiungere il punto indicato sulla cartina che è più vicino alla posizione in cui sei, che potrai ricavare in base alla tua memoria di ciò che hai incontrato sul sentiero.

Ricerca dei riferimenti che hai passato da poco e calcola indicativamente quanto ti manca al prossimo oppure per ritornare al precedente.

Se hai visto un rifugio o una baita circa un’ora prima, prova a ritornare indietro, oppure a spostarti verso il prossimo punto indicato sulla cartina se ti pare più vicino.

La cartina ti fornisce spesso delle informazioni non solo importanti, ma quasi risolutive in caso di smarrimento o di incertezza: è immediata, non necessita di connessioni, pesa nulla ed è consultabile ovunque.

Ecco perché è sempre conveniente mantenerla nello zaino.


Come Consultare La Cartina In Caso Di Smarrimento

In caso di smarrimento è possibile leggere la cartina geografica secondo due metodologie, che, però, sono più indicate a escursionisti esperti o comunque di livello avanzato.

A chi svolge un’escursione all’anno, probabilmente, questi sistemi potranno risultare difficili da comprendere, attuare ed interpretare, tranne il primo.

Metodo visivo: prende spunto dalla classica frase “navighiamo a vista”.

Ricalca un po’ quanto già anticipato in precedenza e si basa sulla possibilità di ricercare riferimenti.

Se sei in una zona molto fitta di alberi è praticamente impossibile, ma se il sentiero fosse più aperto allora sarebbe più semplice individuare a occhio nudo dei punti di orientamento.

Per prima cosa devi fermarti, estrarre la cartina, aprirla e cercare sulla grafica ciò che tu stesso stai osservando a occhio nudo.

Inizia a guardare il panorama, a vedere i profili dei monti e a ritrovare le stesse linee sul materiale cartaceo a disposizione.

In questo modo porrai la cartina nella giusta direzione del tuo sguardo.

Ora ricerca i punti di riferimento indicati e prova a cercarli visivamente.

Se non fossero visibili non disperare poiché paradossalmente potrebbe essere l’indicazione che dopotutto non sei lontano (ma è bene non illudersi).

Ripensa alle indicazioni che hai visto sul sentiero e cerca di ritrovarle sulla grafica.

Quindi decidi se tornare indietro oppure se raggiungere il riferimento più prossimo.

Metodo Azimuth: il sistema prevede che tu abbia chiari visivamente due riferimenti e gli stessi tu possa ritrovarli sulla cartina.

Il sistema è molto complesso e serve una bussola per poter poi fare dei calcoli che ti consentiranno di rilevare esattamente la tua posizione.

Il sistema non ti indicherà la via del ritorno però.

Solitamente sono gli escursionisti più esperti e che dedicano maggior tempo all’attività che si avvalgono di questo sistema di orientamento in caso di smarrimento.

E’ pur vero che un esperto ha minori probabilità di perdersi rispetto ad un principiante.



Consigli Per Non Perdersi In Montagna

Ecco un elenco di buoni consigli utili per ridurre al minimo le possibilità di smarrimento in montagna durante una passeggiata o una escursione.

Pianifica in anticipo e cerca recensioni:

Prima di avventurarti per sentieri, cerca recensioni sul percorso che intenderai effettuare.

Pianifica l’escursione con anticipo, leggi eventuali commenti di altri escursionisti, ricercando su internet le informazioni.

Se ci sono punti critici solitamente vengono segnalati da chi già ha percorso il sentiero e tu dovrai solo leggere e prestare attenzione al momento debito (solitamente quando incontrerai un bivio o un riferimento indicato).


Segui Sentieri Battuti:

Se non hai molta esperienza, non scegliere sentieri troppo avventurosi.

Te ne accorgi osservando il fondo: se questo è battuto, curato e magari segnalato, allora significa che quasi certamente avrai l’indicazione sulla cartina e probabilmente non stai sbagliando la via.

Anche se la stessi sbagliando, sarai comunque su un sentiero che da qualche parte ti porterà.


Guarda Numeri E Colori Dei Sentieri:

Ciascun sentiero ha una segnalazione precisa, composta da un numero e solitamente anche da un colore.

Questi li trovi su piccoli cartelli in legno posti lungo il tragitto oppure su alberi e sassi che potrai incontrare durante il cammino.

Non sempre sono semplici da individuare, ma provaci.

Due pennellate di vernice bianco-rossa, verde, gialla, dovresti riuscire a scrutarle prima o poi e verifica che questi rispecchino le indicazioni del sentiero che devi seguire.


Guarda Le Tracce:

Se pensi di esserti perso, abbassa lo sguardo e dai un’occhiata alle tracce che trovi sul sentiero.

Non sempre ci sono, è vero, perché molto dipende dal fondo e dalle condizioni meteo, ma se osservi con attenzione potrai sicuramente ritrovare qualche prezioso segno: le impronte di altri escursionisti, i segni del battistrada di bici, auto o moto o addirittura di vetture o fuoristrada, sono esempi concrete indicazioni che potrai sicuramente sfruttare a tuo favore.

Se vedi tracce di mezzi di trasporto significa che non sei troppo lontano dalla strada maestra, soprattutto se individui battistrada di trattori, i quali non possono certo andare molto lontano.


Aguzza L’udito:

In montagna il silenzio parla. Fermati e tenti l’orecchio.

Cerca di percepire i rumori e i suoni.

Non importa che siano vicini o lontani, ma se qualcosa odi significa che non sarai troppo lontano dalla “civiltà”.

Potrai sentire i campanacci di animali al pascolo, un motore di un trattore, il gorgoglio dell’acqua, oppure il rumore di un’azienda (fattoria, segheria, falegnameria).

Cerca di seguirli: spesso il sistema funziona meglio di una bussola.


Prendi Dei Riferimenti:

Durante un’escursione fai tuoi dei riferimenti personali.

Un cartello, una fontanella di acqua, un pascolo, un albero particolare, un masso con una scritta.

Possono tornarti utili.

E se scatti delle foto con il cellulare sarà ancora meglio, magari facendo rientrare pure uno sfondo un po’ più ampio.


Segui Gli Altri:

Soprattutto in periodo turistico, non sarai certo il solo a percorrere un sentiero di montagna.

Mantieni l’occhio anche su altre persone, prendi come riferimento il colore dei pantaloni, degli scarponcini, dello zaino o di un cappello (non prendere come riferimento un giubbino o una maglietta perché durante il giorno potrebbero cambiare).

Così facendo farai in modo da non percorrere in solitudine una via.


Usa Lo Smartphone:

Un telefono di ultima generazione bene o male lo abbiamo tutti ed è bello anche saperlo utilizzare attivando app utili e funzionali.

Ormai tutti gli smartphone dispongono di una app in grado di tenere traccia di un percorso e di informare l’utente su alcuni dati.

Non sempre sono precisi, è vero, ma è altrettanto vero che ti forniscono un’idea, sebbene con qualche tolleranza da considerare.

Quando inizi l’escursione, scatta una fotografia del punto di partenza o annota un segnale, poi avvia l’applicazione.

In questo modo potrai non solo tenere traccia del percorso, ma avere un’idea di quanta strada tu abbia percorso.

Una difficoltà della montagna riguarda la percezione delle distanze: cammini ma non hai bene idea di quanti chilometri tu abbia percorso.

Avere un’indicazione, benché approssimativa, potrà sempre tornarti utile in caso di richiesta soccorso, rendendoli più semplici.

Un conto è non sapere minimamente il luogo in cui ci si trova, un altro è sapere che dal punto di partenza si siano percorsi 7 Km.

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