Drone, Dove Volare? Ecco il Regolamento Europeo Sui Droni
Quando si parla di droni subito si pensa al giocattolo da regalare al nipote, al cuginetto o al fratellino, ma non sempre è così.
Questa è una visione semplicistica della tematica, la quale si presenta ben più articolata e complessa dato che, forse pochi lo sanno, il settore è soggetto a regolamentazione, non solo nazionale, ma internazionale.
Se la legge non ammette ignoranza, come si suole dire, è anche vero che in questo contesto la legislazione appare poco o per nulla chiara e soprattutto in continuo mutamento anno dopo anno.
Alcuni dei link presenti in questo articolo sono link di affiliazione. Questo significa che, senza alcun costo aggiuntivo per te, AngoloSportivo.com potrebbe ricevere una piccola commissione se decidi di effettuare un acquisto dopo aver cliccato su questi link.
La questione riguarda non tanto il giocattolino che sta sul palmo di una mano, ma droni ben più importanti dal punto di vista dimensionale e soprattutto del peso.
Sarà proprio questo ultimo fattore a sancire una linea di confine tra diverse classificazioni e stabilire, indirettamente, una normativa.
Il perchè di una regolamentazione
Capire perché sia necessaria una regolamentazione appare abbastanza semplice: basta provare a pensare a cosa accadrebbe se un drone di 300 grammi dovesse, per qualunque motivo (ad esempio batterie esaurite), cadere in testa a una persona da un’altezza di 40 metri, oppure infrangersi sul parabrezza di un’auto in movimento.
Se poi pensiamo che esistono droni ben più pesanti capaci di raggiungere altezze di volo superiori, viene da sè che un regolamento è opportuno e doveroso.
Ora bisogna fare un po’ di chiarezza senza addentrarci troppo nei gineprai della burocrazia e della legislatura.
Per ora è sufficiente aver ben chiaro che in Italia l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) è responsabile della regolamentazione dei droni, a livello europeo c’è l’EASA mentre a livello internazionale a interessarsi alla disciplina dei droni è l’ICAO.
L’intenzione è che l’EASA detti le direttive comunitarie uguali per tutti gli Stati Membri e le organizzazioni nazionali si adeguino modificando lo statuto e le normative interne, in modo da avere un’unica direttiva.
Cerchi Il Miglior Drone? Ecco la Nostra Classifica con i Migliori 10
Dal dicembre dello scorso anno 2017 tutto è passato sotto la gestione EASA e ciascun organismo nazionale (ENAC compreso) ha semplicemente il ruolo di controllore, osservando che quanto deciso a livello comunitario venga rispettato.
Il Regolamento Europeo Sui Droni
L’EASA (acronimo inglesizzato di Agenzia Europea Aviazione Civile), ha scritto e diramato lo scorso anno la bozza del regolamento europeo sui droni. Un plico di 128 pagine pieno zeppo di casistiche, direttive, specifiche che però saranno oggetto di modifiche nel corso dei mesi a divenire.
Lo stesso organismo lo presenta come fossero delle proposte da vagliare insieme agli Stati Membri e per questo la previsione di entrata in vigore è orientata verso il 2020-2021, nonostante l’intenzione iniziale di essere operativi nella seconda metà del 2018.
Comunque sia, da questo documento scaturiscono 3 diverse discipline sul volo dei droni, a seconda della tipologia.
Categoria A1:
Appartengono a questa categoria tre ulteriori sotto classificazioni di droni.
Quelli di peso inferiore a 250 grammi, quelli di peso compreso tra questo valore e 900 grammi e tutti i modelli che all’impatto sviluppano un’energia non superiore a 80 Joule.
I droni più semplici sono quelli dal peso inferiore a 250 grammi, per i quali non viene posto alcun limite di età di pilotaggio e possono volare senza alcun problema ovunque senza superare i 50 metri di altezza.
I velivoli vanno registrati nel momento in cui presentano una videocamera con una risoluzione minima di 5 MP, ma è comunque difficile che droni di questa taglia possano essere abbinati a fotocamere del genere.
Nel caso il peso del drone fosse superiore a 250 grammi ma inferiore a 900 grammi, il pilota remoto dovrà avere almeno 14 anni e sarà soggetto al limite di altezza in volo pari a 120 metri.
Inoltre chi è in possesso di un simile mezzo, sarà costretto a svolgere un corso di guida (almeno online) con tanto di prova finale. Per questo genere di droni vi è anche un limite di velocità massima, fissato a 68,4 Km/h.
Categoria A2:
Alla seconda fascia appartengono i droni che pesano da 900 grammi a 4 chilogrammi e le restrizioni sono più ferree, al punto che non è consentito il volo in luoghi ove non sia possibile mantenere una distanza minima di 20 metri dalle persone.
Inoltre il controllore, di almeno 16 anni, dovrà svolgere un corso che rilascia un attestato di guida, presso un centro autorizzato e riconosciuto di addestramento.
In volo non è possibile superare i 120 metri di altezza.
Categoria A3:
La disciplina è molto simile alla categoria precedente come limite di età del controller e di altezza in volo, ma vi è una limitazione maggiore in merito alle distanze di azione da zone trafficate (auto o persone) e aree in cui vi sono aeroporti nelle vicinanze.
Appartengono alla categoria A3 i velivoli con peso compreso da 4 chilogrammi a 25 chilogrammi.
Il pilota dovrà obbligatoriamente seguire un percorso di training con un test che sansisca l’idoneità a pilotare velivoli di queste caratteristiche.
In tutte e 3 le categorie identificate dall’EASA, in caso di minorenni alla guida dove viene posto il limite di età, deve sempre esserci la supervisione di una persona adulta.
Il Regolamento, così come è stato proposto, annulla la distinzione tra droni e aeromodelli, unificando i termini e vedendolo come sinonimi, anche se la distinzione relativa al volo creativo (drone ad uno hobbystico, consumer, non professionale) verrà comunque specificata a seconda delle casistiche.
Esistono casi in cui le normative previste per le varie categorie non possono essere rispettate, con riferimento all’altezza o alla distanza di volo dalla persone: in tali situazioni è necessario chiedere un permesso speciale alle autorità, le quali potranno decidere se consentire o meno l’attività.
Ci sono altri cambiamenti con il nuovo Regolamento Europeo Droni?
A dire il vero qualcosa ancora che merita segnalazione c’è e si tratta della marchiatura che l’oggetto deve avere. Non basta più il marchio CE (relativo alla Certificazione Europea), ma vi sono anche altri marchi che caratterizzano il drone.
Per questo, la suddivisione è in 5 classi: C0, C1, C2, C3, C4.
- C0: drone inferiore a 250 grammi di peso, altezza massima di volo 50 metri e batterie con voltaggio massimo pari a 24 Volt.
- C1: il peso è fino a 900 grammi e il limite massimo di volo in altezza è di 120 metri, con una velocità massima di poco inferiore a 70 Km/h. Con una fotocamera di risoluzione superiore a 5 MP il drone deve possedere un trasmettitore dati (trasponder) per la registrazione dei parametri di volo. La massima tensione è fissata a 24 Volt e non deve superare gli 80 dB di rumorosità.
- C2: i droni con peso da 900 grammi a 4 chilogrammi rientrano in questa categoria. 24 Volt e 120 metri di altezza sono i limiti fissati, ma devono avere in più quello che viene definito geofencing, ossia un apposito sistema che limita il volo alle aree ammissibili.
- C3: del tutto simile alla categoria precedente anche se il peso può arrivare fino a 25 Kg, con la differenza di un pacco batterie superiore e ammesso fino a 48 Volt (essendo più pesante serve infatti maggiore energia).
- C4: l’ultima categoria di droni è quella che ricomprende tutti i modelli non rientranti nelle classi fino a qui enunciate, di peso sempre inferiore a 25 Kg.
- Cerchi Un Drone Economico? Ecco I Migliori 8 In Circolazione
E’ necessaria la patente per fare volare un drone?
La risposta parzialmente è gia stata data prima tra le righe. Facciamo ulteriore chiarezza.
Attualmente vige un pizzico di confusione, con norme poco chiare e che si sovrappongono.
Addirittura vi è anche similitudine tra i termini, tra patente, licenza e patentino, al punto che si distingue tra i droni che non richiedono nulla (inferiori a 250 grammi), quelli che richiedono attestato (fino a 4 Kg), licenza (fino a 25 kg), patente (oltre i 25 Kg).
Con tutta probabilità le cose cambieranno con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo Droni, ma attualmente l’ENAC ha stabilito quanto espresso, anche se fino a qualche mese fa si distingueva solo in base al limite dei 25 Kg di peso.
L’attestato è per piloti che fanno volare Droni di peso inferiore a 25 Kg, mentre la licenza è per Droni che superano questa soglia.
Patentino è quindi un termine generico per indicare attestato e licenza, ma questi ultimi sono tra loro ben diversi poiché richiamano metodologie di corsi differenti.
Il primo si può sostenere attraverso internet e ha un test finale, mentre il secondo si tiene presso un centro autorizzato e prevede una prova pratica.
Drone Dove Volare? Dove posso far volare il drone?
Se il drone è giocattolo e quindi del tipo A1 C0, è possibile farlo volare normalmente, per divertimento, anche sopra alle persone, tranne in casi in cui vi è una folla presente (ad esempio durante le feste o eventi).
In generale, il volo del drone deve essere visibile, nel senso che il raggio d’azione non deve essere troppo ampio in modo che viene tenuto sotto controllo con la vista, quindi entro 200 metri e ad un’altezza non superiore a 70 metri.
In generale è possibile far volare il drone in aree non troppo popolate, lontano da edifici o da cantieri di lavoro, a una distanza di almeno 5 km da un aeroporto e dove non vi sono altre ulteriori restrizioni.
Serve un’assicurazione per il Drone?
Rifacendosi al regolamento ENAC 2014 la risposta è che l’assicurazione è obbligatoria per tutti i proprietari di droni.
Molti invece pensano che la polizza sia obbligatoria solo per i professionisti, ma anche in questo senso c’è molta confusione proprio per il continuo mutamento delle normative.
Questo significa che chi si trova a far volare l’oggetto per puro divertimento ludico, non ha l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa, mentre chi impiega il mezzo per scopi lavorativi, dovrebbe avere una protezione contro eventuali danni a cose o persone.
Ma non è con questa semplificazione che una persona si sgrava dall’obbligo dell’assicurazione, perché la discriminante è ancora una volta il peso.
Ci sono compagnie assicurative che stipulano contratti di assicurazione sulla base del tipo di Drone, del peso e dell’uso.
Anche chi usa il Drone per fini hobbystici dovrebbe stipulare una assicurazione per poter stare più tranquillo e sicuro.
Ho bisogno di un’autorizzazione per far volare un drone?
Se si rispettano le norme non è richiesta alcuna autorizzazione alle forze dell’ordine.
Questa deve esserci nel momento in cui non è possibile il rispetto delle condizioni prescritte dalla legge.
In questo caso è necessario ricevere l’autorizzazione per far volare il drone.